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“Make in Vietnam”: il modo per aumentare la partecipazione del Vietnam nella catena globale

Per il Vietnam l’alta tecnologia e l’innovazione sono i settori chiave sui quali puntare per sottrarsi dall’essere oggetto di outsourcing da parte delle aziende straniere, pratica che va avanti da diverse decine di anni.

Il Vietnam dovrebbe puntare sull'alta tecnologia e sull'innovazione
Il Vietnam dovrebbe puntare sull'alta tecnologia e sull'innovazione

Il Primo Ministro Nguyen Xuan Phuc ha recentemente affermato alla cerimonia di inaugurazione dell’Hoa Lac Hi-tech Park ad Hanoi che “Se non siamo abbastanza coraggiosi da investire nelle scienze, nella tecnologia e nelle innovazioni il paese rimarrà bloccato nella trappola del reddito medio, della bassa produttività e del basso valore aggiunto”.

È estremamente importante per il Vietnam investire nella tecnologia e nell’innovazione per migliorare i prodotti nazionali e sfuggire dall’essere destinatario di outsourcing straniero, pratica alla quale il paese si è aggrappato per decenni. Ciò non si limita alle aziende nel settore della tecnologia, ma a tutte le aziende presenti nell’economia. Applicare e inventare nuove tecnologie potrebbe aiutare a aumentare la produttività e migliorare la posizione delle aziende stesse. Le macchine elettriche e gli smartphone sono la prova tangibile che dimostra la capacità di recupero delle aziende vietnamite nell’era 4.0.


Il motto “Make in Vietnam” proposto per la prima volta dal Ministro delle Informazioni e della Tecnologia ha dato vitalità alla community delle startup e il Vietnam è diventato il quinto paese al mondo a specializzarsi nella tecnologia 5G, a produrre infrastrutture per le apparecchiature per il 5G e anche smartphone che lo utilizzano.

Solamente l’anno scorso sono state fondate più di 13.000 aziende che si occupano di tecnologia digitale, portando il numero totale delle aziende del settore a 58.000. Questi numeri dimostrano che lo slogan del Make in Vietnam è stato realmente portato avanti.


Aggiungendo alto valore

Nguyen Minh Quy, il CEO di Novaon, ha affermato che limitandosi all’outsourcing il paese verrà coinvolto solamente in una piccolissima parte della catena del valore. Il Vietnam è tra i primi paesi nella regione e nel mondo in alcuni campi, tra cui quello delle telecomunicazioni e dell’energia. Negli ultimi vent’anni è stato anche tra i paesi che hanno mantenuto un alto tasso di crescita.

Durante la cerimonia di chiusura del forum nazionale sullo sviluppo delle tecnologie digitali per le aziende, il Ministro delle Informazioni e della Tecnologia Nguyen Manh Hung ha evidenziato una questione molto rilevante. Solamente 5-6 paesi in via di sviluppo riescono a diventare sviluppati dopo ogni “rivoluzione”. La rivoluzione industriale 4.0 offre opportunità solo ad alcuni paesi e il Vietnam si trova allo stesso punto di partenza dei paesi sviluppati.

Hung ha dichiarato “Mobile Money ha avuto inizio in Kenya, un paese povero in Africa, perché la povertà motiva gli sviluppi. Il Vietnam necessita di guidare la rivoluzione industriale 4.0. Se il paese diventa pioniere nell’applicare le tecnologie 4.0, allora in molti si recheranno in Vietnam e i prodotti vietnamiti raggiungeranno tutto il globo”.

Aggiungendo che “da sempre l’aspirazione del Vietnam e dei vietnamiti è stata quella di diventare pionieri. Implementarlo è difficile, ma non impossibile”.

Ha infine affermato che “il Vietnam è arretrato rispetto a molti altri paesi e si è già perso molte opportunità sulla strada dello sviluppo, ma questo non implica che il paese continuerà a sopportare e accettare una posizione inferiore”.

Oggi il Vietnam è ancora più motivato grazie alla rivoluzione industriale 4.0, al Make in Vietnam e alla trasformazione digitale. Di conseguenza, il motore della crescita del Vietnam avrà spinte aggiuntive per trasformare in realtà l’aspirazione di diventare un paese ad alto reddito entro il 2045.

Al fine di realizzare questo scopo, è necessario riformare il pensiero manageriale e accrescere la creatività in modo che quest’ultima non sia ostacolata da rigidi regolamenti e dalla burocrazia dei funzionari.


Le Xuan, vicedirettore del Vietnam Economics Institute, ha evidenziato che il Vietnam necessita di riformare il proprio modo di pensare e anche il proprio regime istituzionale al fine di incoraggiare la partecipazione di attori non statali nello sviluppo scientifico e tecnologico e nell’innovazione.

Gli esperti credono che l’informatica e la trasformazione digitale dovrebbero essere viste come una spinta importante e fondamentale per supportare e rafforzare il processo di recupero e per migliorare la qualità della crescita.

Fonte: Vietnam net

 

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